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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

Io, Montescaglioso e Parma

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  “Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive nell’ombra. Dove arriva fa il nido, non mette in subbuglio il vicinato con le minacce e neppure “mumciupì” con le rivendicazioni. È di poche parole.” Così Leonardo Sinisgalli ingegnere e poeta di Montemurro (PZ) raccontava il suo incontro con i lucani nel mondo lui, che per lavoro il mondo l’aveva girato, che non aveva mai dimenticato la terra natia. È così: siamo tanti, un esercito di lucani, di prima e seconda generazione, sparsi nel mondo. A volte ci riconosciamo senza nemmeno dover parlare, solo guardandoci negli occhi, oppure sentendo nell’altro una sola parola che ci riporta alla mente il suolo da cui siamo partiti. È capitato una volta a Roma, quando un signore di mezza età sentendoci parlare nella lingua che fu dei nostri padri ci riconobbe come appartenenti alla sua terra e ci raccontò della sua infanzia irsinese. Ma basta divagare, ora vi racconto